Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/293

Da Wikisource.

NOTTE. 267

A forma circolar qual man poteo
Ridur tai vasti globi, e poi lanciarli .
Fiammanti dello spazio a* gorghi in seno
595Ed in numero tal, quante dimostra
La rugiada al matlin lucide perle %
E quante manda una città fumante
$>al suo ìeno faville, allor che tutte
Jtfe passeggia le vie vorace incendio?
6001/ antica notte in un istante vide
Invasi, e popolati i suoi deserti,
Dalla luce, il suo sen di fiamme acceio.
Penetrati i suoi densi orridi veli,
E smaltati da lei di stelle aurate»
605Il condottici* qual è 5 che sefco trae,
Ouest’armàta regal JLUtri obbedienti 5
Che i lor nomi registra, i posti assegna,
Tutte le marchie ne misura, «fissa
Dentro invai iabil tempo il lor ritorno?
610E non è forse quei, che con tonante
Voce nel cupo dell’informe abisso
Sorger li fece al primo cenno? Il niente
Lor fece abbandonar, ove sopiti
Stavansi in folto orror; d’oro le di luce
615Li ricoprì, gl’istrusse; armi di fuoco
Die loroij e gli schierò con ordin vario
Per l’eteree pianure a muover guerra
Air incredule menti, a* falli tuoi?
Dirai: Chi tutto regge è la natura *
620Ma cosa è la natura? I moti suoi,
Che saran, se non son l’arte d’un Dio?
E può quella frenar, cangiar.se stessa t~
E prodigj tu vuoi? Cicco mortale >
E non vedi il maggior sugli occhi tuoi?
625Della natura il corso annunzia un Dio,
Ed al più tardo ingegno il fa palese.
Odi: ogni altro prodigio é solo un colpo,
Che vibra il Nume agli uomini sopiti
Per destarli dal sonno, e farsi noto
630Con novejlo argomento, il qual non porta