Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/295

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NOTTE. 269

670Lasciò cader dalla sua mano in grembo
All’universo tal pensante insetto,
Quest’uom, perchè di questo quadro sparso
Tutto di meraviglie, ei sempre fosse
Umile spettator, perchè traesse .
675Sempre nello stupore i giorni suoi? /
E perchè allor che il nostro ciglio abbraccia
Il concavo del cielo, e gY infiniti
Globi, che versan fiamme in esso, e ’l fanno
Animato, vivente, oppressi siamo,
680Quasi annientati dall’idea che porge
onnipotenza di chi ’I ciel compose?
Forse ciò non insegna all’uom superbo
A non negare in Pio ciò che non puote
L’intelletto veder? Sarebbe il Nume
685Maraviglia minor di quei portenti,
Che la sua man creò? Men cupo arcano
L’artefice saria dell’opra sua?
Prefende 1* uom, che i più sublimi oggetti
Sieno i più noti, e che la sua ragione
690Dritto d’intelligenza assai maggiore
Abbia sul creator, che sul creato?;
Per comprendere il Nume, od ei dovrebbe
Non più Nume restar, ovver più l’uomo
Esser uom non dovrebbe. Oh qual distanza
695Evvi infinita tra’ mortali, e Dio!
In argomento tal vero è soltanto
Ciò che stupor risveglia * e la ragione
Sol da ciò che confonde i lumi suoi
Può restar paga? Di questr’astri immensi
700L’esistenza creduto avresti mai
Perchè altri la narrò? Ti dice il ciglio,
Che favola non son questi portenti.
Queste divise maestose, eccelse.,
Che la natura ha seco, un certo annunzio
705Son, che dell’uomo alla ragion fa Dio,
E l’esistenza sua giura a* mortali .
L’universo accennando. Or se dal mondo
Il Nume togli, ogni grandezza perde,