Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/32

Da Wikisource.
6 PRIMA

Soggetta i sensi miei. Desta mai sempre
L’attiva anima mia, senza soccorso
175Degli organi sopiti, il suo prosiegue
Infaticabil volo. Ora calpesta
Con fantastico piede il verde e i fiori;
Ora imboscata nel più folto orrore
D’erma foresta, la traversa in braccio
180Di mestizia, e timor; ella si affligge
Di non scuoprir d’un peregrin la traccia,
Che le additi un sentiero; ora ad un tratto
Precipita da un monte; ella si sente
Rotolar con error d’un in un altro
185Precipizio, e se mai l’accoglie un lago,
Termine al suo cader, fende con sforzo
L’onda spumante, la scoscesa riva
Afferra, e su per l’erta, e scabra rupe
Con gran pena alla mano il pie succede;
190Quante volte portata ella si sente
Sovra l’ali de’ venti in mezzo a mille
Strani fantasmi dall’idea prodotti!
Ma sia che goda d’un piacer sognato,
O che soffra di sue proprie chimere,
195Il sogno stesso all’alma mia fa noto,
Ch’ella è nobile più di quella polve,
Che la circonda; che di lei l’azione
Non ha limite alcun, che si compiace
D’innalzarsi, e che sempre essendo pronta,
200A tender là donde sen venne un giorno,
Fatta donna di se si libra, e sorge
Al di sovra di sua spoglia mortale,
Il dì cui peso a questo suol l’unisce
Cosi la notte ancor nel suo silenzio
205Un’anima immortale a me disvela,
Nè invano il sogno attorno a me s’aggira.
     Possono i sogni della notte a noi
Dettar utili dogmi: all’uom nemici
Son quei che desto inventa. Oh quante volte
210Formai d’idee più stravagante impasto
Del quadro informe, che colora il sonno!