Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/64

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38 terza

L’orro* ci senibra d* prigione oiC ™*?., T
Della noia pesante? E perchè mai.
Meno gravano il fianco i ferrei lacci;.
Àll’uo». che un dì la libertà perde*,
Che del tempo ri cammino all’uom, che vive
Schiavo di sogni, e.di ragion nemico i
A noi s’ascriva sol d* un tal contrasto.
Il mostruoso evento, «la natura.»
Non accusi da, noi, Non è costei.
Di -iorni avara all’uom > ma 1 uont dt quelli
È prodigo custode, ed ei ne soffre,,.
La giusta pena. E dell’etemo Nume
Legge, e voler, che chi del tempo abusa
E tra vani fantasmi i giorni mena,
Soflfra dai viver suo tormenti e malu
Al buon uso del tempo unito ei volle
Sempre il piacer*, ed assegnò la penf
A chi ine sprezza il dono «Allorché in $en<p
Sorge la noja, ad isfuggirne il peso
Pronti all’opra fi csrra,- e questa a noi
Sarà scudo bastante. Ali Tuoni non chiami
Riposo un ozio vii. Son delte vita
Le moltiplici cure ad «ssa unite,
Il sollievo, il piacer. Colui, che priva
N’è, fa d’uopi, che d’altre a se ne Urau
Novella serie ad isf uggire i mal* D’una
vita infelice l’Esulta, e gode
L’anima allor che agisce* ed ogni strazia
Risente allor che in una molle e vile
Quiete imniobil si resta. Il dolse frutto
D’un toccante piacer nasce soltanto
Alla fatica in *ep; se Puoi» la fugge,
tJn supplizio è per l’noni la vita istessa. ’
Nel memorando istante, i cui pòi tenti
L’Eternità compose, allorché Dio
Nel produr, nel crear die vita al nulla,
La natura fissò, diè forma al Mondo,
In mille globi e mille un atto solo.
Del suo volere impresse, allorché i moti