Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/393

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sociazione non mai tanto pregiudicato quanto dall’infortunio che poi tocca a quelle imprese solitamente fallite, come se ne potrebbero addurre, in Italia e fuori innumerevoli esempi.

Qui taluno potrà forse imputarci la contraddizione di predicare ad ogni passo di questo e d’altri nostri lavori un’intera, libertà commerciale, e poi di suggerir la cautela delle discipline vincolanti, in questa conclusione pratica del nostro discorso. Cotesta contraddizione, se ben si considera l’argomento, non è che apparente. — Noi siamo e sarem sempre inclinati a promuovere la libertà del traffico in questo senso: di non imporgli alcun soverchio aggravio, di non stimolare in esso la produzione con leggi vincolanti proibitive o restrittive; di non prescrivere regole tecniche, tranne per quanto concerne alle cautela di sicurezza; di non accordar privilegi, monopolii e premii, i quali promuovano prodotti men naturali e meno adeguati alla speciale condizione de’ luoghi. — Ma ciò non toglie che nell’interesse morale ed anche economico de’ sudditi, mercè d’una larga tutela e dell’istruzione assai diffusa, si vieti quanto è dannoso, s’insegni a tutti ciò che è utile. — D’altronde non tutti popoli già hanno compiuta la propria educazione industriale, ed a quelli tra essi, come pure vuolsi riconoscere di presente l’italiano, in cui or quell’educazione è appena esordiente, possono occorrere cautele le quali sarebbero ad altri popoli che più progredirono, superflue. In que’ popoli potendo esser molte le vittime accalappiate dalle seduzioni degli imbroglioni, spetta al governo d’istruire e d’illuminare; intanto di frenare l’abuso che si presenta sempre facile ad introdursi. — In questi invece men necessarie son tali cautele, perchè i maggiori lumi rendono più accorti gli speculatori.

La conclusione di questo nostro Discorso III è adunque:

1.° Che una ben intesa rete di strade ferrate, le quali, attraversino in vario senso la Penisola, onde agevolare le spedite ed economiche sue relazioni sì interne, che estere, è una ineluttabile necessità, la quale, quando non fosse, soddisfatta, condurrebbe ad una fatale segregazione:

2.° Che in vece, provvedendosi a tale bisogno, ne avverrà