Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/425

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nale da Reggio di Calabria e da Trieste insino a Danzica, per motivi i quali non occorre qui discutere, perchè ci farebbero uscire dai confini che ci siamo prefissi, e d’altronde sono facili a comprendersi, e già vennero da altri esposti; quest’idea, ripetesi, non è, per ora almeno, praticabile.

Quanto ad una unione doganale de’ soli Stati italiani, esclusa la parte aggregata a Stato estero, mentre riconosciamo che nel rispetto de’ scemati vincoli essa sarebbe pure utilissima, ripetiamo il dubbio altra volta già esposto sulla possibile conclusione dei patti relativi.

Non neghiamo però, che quando due o più Stati italiani, ad esempio di quanto fecesi appunto nell’esordire dell’unione germanica, cominciassero ad accordarsi per tale rispetto, colle norme in Lamagna intese, sarebbe cosa ottima e molto profittevole al commercio italiano, specialmente al più libero esercizio, e perciò al più gran prodotto delle divisate nuove strade ferrate.

Ma ripetiamo, come altra volta, tenere per ora difficilissimo l’assunto, anzi reputarlo impraticabile.

Laonde conchiudiamo nell’interesse del ben inteso ordinamento d’una rete di vie ferrate italiana doversi per ora ristringere i nostri divisamenti al pensiero d’ordinare soltanto le cautele daziarie sin qui suggerite, le quali almeno tenderanno a ridurre notevolmente l’incaglio che le linee doganali, così come sono ora stabilite, non potrebbero a meno di frapporre al più pronto, libero ed utile esercizio di quelle vie.

In questa occorrenza però non possiamo tacere la necessità urgentissima d’un generale convegno di tutti i governi che reggono le varie parti della Penisola, onde stabilire, oltre al già discorso accordo concernente la corrispondenza tra le varie linee di strade ferrate, dritti portorii eguali e reciproci per tutte le marinerie italiane ne’ var i scali; perocché siffatto provvedimento, lungi dall’essere rispettivamente nocivo, come erroneamente suppongono alcuni, riuscirebbe a tutti reciprocamente utilissimo.

Siccome poi tutte le marinerie della Penisola sono all’incirca in eguale condizione, tranne per quanto spetta al numero della