Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/479

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diam per fermo, accennarsi davvero allo scopo di promuovere colla maggiore efficacia la prosperità intesa della patria comune, impiegandovi mezzi leciti, di facile e pronta applicazione, senza il concorso d’alcuna utopìa di princìpi, d’illusioni preconcepite, o di pericolose dottrine, per cui governi e privati, con ragione interessati a scampare da ogni danno ed errore, potessero concepir dubbi sulla possibile pratica esecuzione, o timori sulle prevedibili conseguenze di questa.

Niuna cosa di fatto abbiam proposta, cbe già altrove non sia stata praticata e sperimentata possibile e vantaggiosa.

Nessun abuso o pericolo altrove sorto abbiamo ommesso di notare, contemporaneamente proponevo efficaci ed opportuni rimedi.

Niuna discussione morale ed economica abbiam ricusato d’intraprendere, abbencbè taluna fosse anche dilicata, procurando d’assumerla con leali ed onesti pensieri, e di trattarla con parole quiete e temperate, senza alcuna opinione preooncepita, e col solo fermo proposito di farne emergere la conoscenza del vero e del giusto, al quale scopo abbiamo fiducia d’essere giunti.

Posta in siffatta condizione di cose la materia da noi trattata, speriamo cbe, volendosi mandare ad effetto il proposto ed universalmente desiderato ordinamento, questo potrà a buon fine procedere, mercè dell’ottimo pubblico criterio, cbe notasi nella presente progressiva civiltà; — e mercè del prudente ed illuminato accorgimento de’ governi italiani, i quali sicuramente o continuando nella lodevol via finor già battuta, od entrandovi d’ora in poi col badare alle norme e cautele sopraccennate, sapranno efficacemente far progredire l’assunto, e mandarlo tosto a buon termine.

In fatti, cbe il pubblico criterio ogni giorno si vada migliorando fra noi, non è più lecito dubitarne, se si avverte all’universale tendenza d’educare, instruire e migliorare ogni classe della popolazione, in ispecie quella più numerosa, finora (conviene ammetterlo) lasciata in molte parti della Penisola in una lamentevole ignoranza. Dalla quale è naturale che nascano idee pregiudicate, quindi una decisa renitenza ad accogliere ogni mi-