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L’operazione è incominciata, e sperasi protratta con efficacia per giugnere alla disiata realtà.

La Gazzetta Ticinese in data del 30 giugno riferì che con risoluzione governativa del 27 erasi conceduto al signor. Rota-Vezzoli di Milano (rappresentante, dicesi, d’una sodetà ragguardevole) privilegio d’eseguire nel Cantone Ticino gli studi tecnici preparatorii per istrade ferrate. Cotali studi doveano estendersi da Chiasso al e compreso il San Gottardo, pel Monteceneri, e dal San Gottardo al lago Maggiore; il termine in cui doveansi eseguire era di tre mesi a partire dal 15 luglio, con promessa di proroga, ove fosse necessaria, per attuare un diviso di comunicazione compita coi due stati Lombardo-Veneto e Sardo.

Per la parte seconda, con altra direzione però, soddisfa quanto allo scopo, il concordato fatto in Torino, di cui è sopra parlato. Per la prima, ove la società combinata in Torino, per la detta parte seconda, non volesse assumere tutta l’impresa, come però sembra ad essa conveniente, il Gran Consiglio potrebbe supplirvi con una concessione a parte, almeno da Lugano a Bellinzona per ora.

Un altro progetto si disse pur fatto di congiungere attraverso le alpi Retiche con una strada ferrata Basilea colla Lombardia Como. Cotesto progetto da Basilea verrebbe per Baden (Svizzera) a Zurigo; attraverserebbe il lago di quel nome con battelli a vapore; entrerebbe nel canale della Linth e lago di Walden, pure coi detti battelli, poi dal punto di Sargans verrebbe a Coira, passerebbe il colle dello Splughen, e scenderebbe a Chiavenna e lago di Como, da dove coi battelli verrebbe a Como.

Tra Zurigo e Como vi sarebbero approssimativamente 195 miglia, geografiche, di cui 96 per acqua, il resto colle vie ferrate da farsi (Vedi gazzetta di Torino 19 settembre 1845, N.° 314).

Queste sono le notizie che siamo riusciti a raccogliere intorno ai divisamenti fatti di strade ferrate svizzere. Noi credemmo doverle registrare nell’opera nostra, poiché tutte quasi in grado eminente interessano l’assunto deile strade ferrate italiane, e sono argomento ai seguenti riflessi:

1.° Tenuto conto delle cose già dette al capitolo 5.° del discorso III sui progetti fatti di congiungere Ginevra a Basilea, onde avere, facendosi le strade ferrate che dalla Francia e da Torino andranno alla prima d’esse città, una non interrotta comunicazione tra il Mediterraneo, la Svizzera la meridionale Germania, nulla ne resta ad aggiungere intorno all’evidentissima utilità di tale congiungimento. Se non che, i mezzi con cui si sarebbe a Ginevra divisato soltanto di conseguire l’assunto, quanto alle merci (chè rispetto alle persone a poco monterebbe) ci sembrano al momento insufficienti, dopoché altri divisamenti d’attraversare la Svizzera son fatti noti e probabili, perchè possibili.

2.° In fatto vuolsi avvertire che, mentre da Genova a Basilea si avreb-