Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/651

Da Wikisource.
650

esse domande; quella da Ancona a Roma, e l’altra da Roma a Civitavecchia, sulle quali niuna determinazione è pure emanata.

Vero è però resultarci da Roma stessa, essersi dall’autorità cui conpete risposte alle istante bolognesi, «che l’autorità medesima era sommamente compresa dell’importanza dell’argomento, per cui assicurava di portarvi sopra le più mature considerazioni; aggiugnendo eziandio, che il governo Pontificio non trascura nè le opportune meditazioni sul rilevante affare di cui si tratta, nè la vigilanza sulle favorevoli drcostanze che potrebbero presentarsi».

E siccome erasi fatto sentire all’autorità preallegata la molta probabilità che il governo toscano fosse in disposizione di aprir strade di ferro sino ai confine pontificio, rispondessi, come ci si afferma pure da Roma a questo argomento, osservando «esservi soltanto delle disposizioni preliminari, le quali non danno per anco alcuna certezza, almeno di prossima esecuzione, essendoti dal toscano governo (all’epoca del riscontro), meno per la strada da Livorno a Pisa, già costrutta, accordati soli permessi di fare gli studi, i quali debbon poi essere seguiti da regolari piani da approvarsi, ed occorrere poi di comporre le società intraprendenti, e formare i regolamenti, cose tutte cui deve pure intervenire la governativa sanzione prima di dar mano all’opera».

Abbiamo voluto accennare il sopra tenorizzato senso delle risposte che abbiamo saputo da Roma istessa, ripetesi, date alle domande, perchè in sostanza esse fan fede che i ministri di quel governo non ricusano al divisato assunto quel favore che per ogni titolo esso merita da governanti che siano avveduti sui veri interessi dello Stato.

Questi, di fatti, non solo consigliano l’assunto colà nel rispetto economico ma sembrano consigliarlo altresì in quello politico. Imperocché il notevole dispendio che offre di fare la società bolognese, porgendo straordinario lavoro, per ciò salario, ad una gran quantità di persone che sono misere ed oziose, toglie ai susurroni l’occasione di aggirarle ed implicarle ne’ maneggi loro.

Gioverà poi anche l’impetrata approvazione, qual diversivo a sinistri umori ed opinioni, col rivolger le menti più agli interessi materiali, che ad altre idee sovente nocive e pericolose.

Queste considerazioni, le quali siccome sorgono al nostro pensiero, sorgeranno egualmente a quello degli uomini illuminati che debbono provvedere, ci confermano nella lusinga che abbia finalmente ad emanare l’impetrata annuenza, la quale niun carico trae seco, ricordiamolo ancora, pel pubblico erario, cui anzi, come si è più volte detto, non può che giovare, atteso l’aumento de’ dazi indiretti che deriva dall’aumento delle relazioni personali e commerciali.

Del resto merita lode il governo pontificio per la maturità can cui volle