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da A. Visconti1 ed ora assai più amplamente e dottamente dal cav. Michele De Rossi2.
Non verrò notando tutti i particolari degli altri sepolcri, avvegnachè, avendone trovato scomposto l’assetto, sola qualche circostanza e qualche oggetto raccoltovi possono interessare. Dirò pertanto che si scorgeva esservi stato anche in questi la sfaldatura di macigno, i ciottoli e l’ossuario, o nero o rosso con ornato a stampo, coperto della solita patera, protetto dalla solita olla diota, e vasetti accessorii, alcuni con fregi o a sgraffio o a rotella granita, altri con figure geometriche ed animali impressi, altri ancora di bella forma con meandri e piramidette dipinte (fig. 15).
La quale ultima guisa di adornezza (in talun vaso sovrapposta in sensi diversi agli anteriori disegni, o graffiti o graniti, che rimangono quindi in parte occultati) sembra eseguita mediante stampino e tinta densa condotta col pennello, poichè le linee larghe da tre a cinque millim. sono molto uguali, nitide, rilevate ed anzi con i margini un po’ salienti.
Fatta scrupolosa analisi chimica di questa materia, dal dott. Giacinto Pacinotti, e risultata esclusa la possibilità che vi fossero sali di arsenico, piombo, argento, mercurio, antimonio, cadmo, rame, bismuto, nichel, cobalto, cromo, manganese, zinco, barite, stronziana, sali alcalini o alcalino terrosi. Calcinatane la parte insolubile ha preso fuoco con fiamma, quindi vi è grande quantità di sostanze organiche. Dal residuo della calcinazione si è ottenuto un precipitato di silice gelatinosa, e
- ↑ Visconti A. Sopra vasi sepolcrali rinvenuti nelle vicinanze dell’antica Albalunga.
- ↑ De Rossi cav. Mich. Sugli studii e sulle scoperte paleoetnolog. nel bacino della campagna romana tav. 37 n. 22.