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la lunghezza intera della medesima non sarebbe forse maggiore di miglia 160; ma siccome non si assegna il prezzo medio del miglio stradale, ignoriamo sempre a quanto sommerebbe la spesa totale. Se non che in un articolo dell’opuscolo, in cui si propone l’autore di dimostrare l’inconvenienza della proprietà dei cammini di ferro agli esteri nel regno, dicendo, «dieci milioni di ducati che l’estero porterebbe nel regno per la costruzione di queste strade a rotaie di ferro non produrrebbero....», sembra volesse annunciare che questo sarebbe il capitale necessario agl’imprenditori del suo progetto. E certamente, stando soltanto sulla nota lunghezza di miglia 160, e per quanto ci è dato opinare nell’oscurità in cui siamo intorno agli altri dati, questa, non che essere esagerata, potrebbe al contrario nel fatto riuscire forse insufficiente. ― Veggiamo intanto come si possa accordare la conoscenza supposta del capitale con ciò che il sig. Ducoté dice intorno all’utile che potrebbero gli imprenditori del suo progetto sperare dal medesimo.
Poco appresso al passaggio poc’anzi citato si legge: «Il profitto di un tal capitale (di dieci milioni) presentando almeno il 25 per % all’anno nel corso...», sicchè, conchiudiam noi, la strada da Napoli a Bari, renderebbe due milioni e mezzo l’anno lordiMa nel computo che fa poi l’autore degli utili approssimativi delle strade a rotaie di ferro da Bari a Napoli, nel quale ne figuravamo che questi, se non avessero superato, avrebbero almen pareggiata l’anzidetta somma di duc. 2,500,000, invece troviamo ch’essi non sarebbero che di duc. 890,000. I quali ove fossero il prodotto del 25 per % non potrebbero nascere che da un capitale di duc. 3,560,000: e non è a credere che il sig. Ducoté abbia pen-