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gere un altro Napoleone, la Francia sarebbe di bel nuovo una mandria di pecorame, e i Francesi tornerebbero ad essere moneta plateale, e carne da cannone.
- Il Francese
- Sire: quando vi piaceva d’essere l’imperatore dei Francesi non tenevate questo amaro linguaggio.
- Napoleone
- Vigliacchi! io vi ho spregiato sempre senza degnarmi di occultarvelo, e quando vi mettevo sotto i piedi potevate vedere sulle mie labbra il riso dello scherno se aveste avuto il coraggio di fissare lo sguardo sul mio volto. Ma lo schiavo non ardisce di mirare in faccia il padrone, e la Francia è fiera e inesorabile soltanto con gli errori dei suoi legittimi re.
- Il Francese
- A voi, che l’avevate coperta di gloria, ha potuto accordare qualche licenza, ma non ha voluto soffrire che un vecchio imbelle violasse la costituzione e calpestasse impunemente i suoi diritti.
- Napoleone
- Mentite. Carlo X non ha violato la costituzione della Francia.
- Il Francese
- Voi stesso avete parlato di errori.
- Napoleone
- L’errore è il retaggio della umanità, ma non bisogna confonderlo col tradimento e con lo spergiuro. Non so se la Politica del vostro re abbia messo talora il piede in fallo, tua vi convincerò che Carlo X non ha violato la costituzione di Luigi XVIII.
- Francese
- Maestà: voi siete stato in vita spregiatore di ogni legge e di ogni giustizia, ed ora chi vi ha dato la sapienza per giudicare sulle ragioni dei popoli?
- Napoleone
- La morte. Sopra la terra, dall’oriente all’occidente, e dal settentrione al mezzo giorno io vidi sempre solamente me stesso, ma quando non si è più sulla terra in qualunque luogo si stia si vede la verità. Datemi quella pazza carta che da queste bolgie infernali fu spedita lassù nel mondo per prolungare la desolazione della umanità, e ditemi qual’ è l’articolo violato dal vostro re.
- Il Francese
- Contro l’articolo ottavo Carlo X tentò di abolire la libertà della stampa.
- Napoleone
Mentite. Quell’articolo accordava ai Francesi l’arbitrio di pubblicare le loro pazzie e le loro