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Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/20

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giate, alto clero e nobiltà, che in Roma contavano maggiormente; questi adoperarono ogni mezzo per tagliare la via al Ministro riformatore, e per paralizzarne l’energia. Così il popolo, che aveva sognato una nuova era col ristabilimento del Potere Temporale, vedendo cadere ad una ad una tutte le speranze concepite, tornò a far sentire timidamente la sua voce di protesta. Nel primo gennaio 1801 una turba circonda la carrozza papale acclamando, ma in mezzo a quelle grida di «viva», si fa sentire anche l’altro di «pane, pane»; nel settembre dello stesso anno, mentre il Papa ritorna dalla Cappella al Popolo, davanti a S. Carlo al Corso lo stesso grido s’innalza più forte, misto all’altro più feroce, rivolto al Cardinal Ruffo «a fiume a fiume». Sono fino ad ora voci deboli ed isolate, ma il loro periodico ripetersi lascia vedere che qualche cosa matura.


La statua della Madonna di Loreto in Roma.


Nel marzo del 1802 giungeva entro le mura di Roma, rinviata dal primo Console per mezzo di Monsignor Spina, la statua della Madonna, che sino al 1797 si era venerata in Loreto con tanta devozione. Nei primi giorni di quest’anno, rotto per vari motivi l’armistizio di Bologna, le truppe francesi, sotto la condotta del generale Buonaparte, si erano avanzate nello stato Romano sino a Macerata, nè il generale pontificio Colli aveva potuto impedire la profanazione del Santuario di Loreto ed il suo spoglio. Pio VI, nei giorni precedenti, aveva posto in salvo le reliquie e gli oggetti più preziosi, facendoli togliere e trasportare in Roma, ma le truppe francesi sopraggiungenti si sfogarono sul rimanente. I Commissari del Direttorio di Parigi, Monge, Villitard e Moscati involarono quanto di più prezioso era restato e s’impossessarono persino del sacro simulacro di Maria, reso colà dalla pia leggenda celebrato e venerato, e nel dì 10 febbraio lo fecero trasportare a Parigi per collocarlo nel Museo.

Ma di quanto aveva fatto Napoleone generale, fece onorevole ammenda Napoleone primo Console; questi aveva compreso che grande era il concorso che la religione avrebbe