Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/67

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fuori le mura. Era il buttero1 del mercante Giuseppe Perna, il quale, custodendo in quella notte il bestiame nel prato sotto le mura del Monastero, aveva veduto sopra il tetto grande della Basilica uno scintillio di faville, e, senza frapporre indugio, era corso a battere al portone del Monastero e a gridare sotto le finestre, avvertendo tutti i domestici del gran pericolo che loro sovrastava. «Ad un siffatto avviso, l’ortolano Pietro Battisti scese subito all’orto, e avendo veduto che ardeva la testata della trave, ove nella giornata precedente avevano lavorato gli stagnari, immediatamente spedi il garzone, perchè di tutta fretta avvertisse il Capo mastro muratore, i monaci di S. Callisto e chiunque avesse incontrato per via, onde avere sollecitamente aiuto e gente da opporsi all’incendio. Frattanto però il detto ortolano con i due preti e i due chierici si portarono nella Chiesa, e procurarono di fare un qualche argine al fuoco divoratore: due dei medesimi, con sommo rischio della vita, si recarono sul campanile per sonarvi le campane a martello, onde sollecitare gli aiuti, gli altri cercarono di salvare qualche arredo sacro, o di chiudere l’adito alle fiamme, che con tutta rapidità minacciavano d’investire i due cori, ed il Monastero: il garzone non fu tardo dal canto suo ad avvertire dell’imminente pericolo le guardie della porta della città, sicché fu dal caporale dei soldati spedita con tutta sollecitudine una guardia alla Piazza, ai Pompieri, alla Cavalleria. Infatti alle ore sei e mezzo giunsero in S. Paolo sei pompieri con una pompa e senza prendere il minimo riposo, subito si accinsero a porre in opera quei ripari che credettero più opportuni per togliere alla violenza del fuoco ciò che per anco non era divenuto sua preda». Il disastro era però ormai completo. Il tetto era caduto fragorosamente, facendo inorridire dallo spavento i pochi presenti, e cagionando la rovina di un muro laterale della gran navata e di quasi tutte le meravigliose e superbe colonne che formavano l’ammirazione di quel tempio;

  1. Vedi Diario di Roma 25 luglio 1823. — Relazione esatta e veridica delle circostanze che precedettero il fatale incendio della Basilica di S, Paolo fuori le mura.