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Un artigliere assicura che nelle 17 ore di combattimento i nostri cannoni tirarono sull’inimico 2700 colpi1.


(Assemblea del 3 corrente).


Cernuschi annunzia che l’attacco è seguito nel modo seguente:

«Due compagnie del battaglione Melara, nell’alto della notte, riposavano al posto avanzato di Villa Pamfili, fidenti nell’assicurazione data ieri dal generale Oudinot che fino a lunedì non avrebbe attaccato, quando i Francesi, superata la linea convenuta, avanzatisi celatamente e rispondendo, coi grido — «buoni amici» — al chi-va-là delle nostre sentinelle, hanno, con infame slealtà, circondato e dichiarato prigioniero quel corpo, impreparato a resistenza.

» Un fremito di sdegno e di orrore accoglie quest’ultima infamia del fedifrago generale, infamia di cui avrebbe ricusato macchiarsi il più barbaro dei Croati».


dispacci telegrafici:


3 giugno, ore 6 e mezza ant.

«Porta S. Pancrazio. — Le mura sono coperte dai nostri; il cannone è nostro; il nemico si batte alla moschetteria; solo sulla via di Ostia un cannone

  1. La lotta fa più aspra che altrove sulle altare della villa Pamfili, che l’Oudinot aveva occupata per tradimento.