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Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/141

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 1849  123

» Si accenna da taluni cittadini un allarme per questa notte sul monte Pincio; nessun rapporto ci è pervenuto.

» Da questa mane alle 5 vedesi il fuoco di un cannone nemico che, da quanto pare, giudicandone dalla terrazza nel palazzo (iella cosidetta Consulta, è situato nella villa Pamfili. Si vede il nostro cannone rispondervi egregiamente.


Un rapporto del rappresentante Gajani riferisce che alcune bombe (due), cadute nel rione 13°, hanno spaventato qualche famiglia. Quei provvedimenti ch’erano possibili sono già stati ordinati1.


  1. Riportiamo qui i dispacci publicati il 5 di giugno, e che, omessi dal Roncalli, noi togliamo dal Monitore Romano del giorno stesso.
          I. — «Il combattimento ha incominciato alle ore 4 e mezza. Fanno fuoco San Pancrazio, Monte Aventino, Porta Portese, Testacele questo quinto baluardo (Vaticano).
          » S. Pancrazio fa miracoli colle granate.
          » La moschetteria è vivissima da per tutto.
          » Due grossi cannoni francesi fanno fuoco alla vigna di S. Antonio, sulla dritta del Tevere, al mezzo giorno di S. Pancrazio.
          » Altro cannone nemico è nella vicinanza di S. Paolo.
          » Ponte Molle, Monte Mario e villa Mattoi rimangono come ieri.
          II. — «Due cannoni francesi sono posti a villa Pamfili, nella direzione di questo quinto baluardo (Vaticano).
          III. — «Il fuoco è cessato.
          » I Francesi si concentrano a villa Pamfili. Dall’Osservatorio di Santa Maria Maggiore si dice non vedersi nulla. A porta San Giovanni vi è movimento, ma per la direzione di S. Paolo.
          IV. — Ore 9 30 ant. — «Un colpo di cannone dal quinto bastione Vaticano ha disperso lo Stato Maggiore francese, che era raccolto sul piazzale di villa Pamfili».