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13. — Ieri sera, alle 9 circa, il generale Oudinot inviò un parlamentario, con dispaccio, al Triumvirato, al generale dell’armata, ed al generale della Civica1 chiedendo la resa della città. Il generale Oudinot, frattanto, fece invitare Cernuschi ed un tal Lombard2 al campo, a nome di un colonnello Saia, che voleva conferire con loro come conoscente; ma, con tale scusa, li ritenne quasi in ostaggio sino a che non tornò il parlamentario francese al campo.

Il suddetto proponeva al Cernuschi una capitolazione.

Alle 11 si riunì l’Assemblea, e la medesima concepì la risposta in senso negativo.

L’Assemblea si sciolse alle 2 1|4 ant.

In seguito di tale risposta, Oudinot questa mattina, a giorno, incominciò a far la breccia ed a gettare proiettili d’ogni specie3.

Molte racchette caddero in Trastevere, non che bombe e palle di cannone di diverso calibro.


    quando per uccidere mancò la munizione, per un istante quei bravi si rivolsero ai sassi e strapparono le baionette dalle mani del nemico».
          Il Vaillant (op. cit., pag. 90) conferma ciò che scrisse il generale Garibaldi, dicendo che quella sortita poteva riuscire fatale ai Francesi.

  1. Il Torre ed il Rusconi accennano ad un quarto dispaccio, mandato all’Assemblea. Tutti, sebbene con indirizzo diverso, erano dello stesso tenore.
  2. Il Lombard era scrittore e corrispondente del giornale il National di Parigi.
  3. Erano 21 pezzi, che tirarono tutto il giorno contro ai bastioni sesto e settimo.