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Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/174

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156 diario roncalli

Non potendo però proseguire il lavoro, e sempre incalzati dal nemico, inchiodarono i cannoni e si ritirarono1.


1° Luglio.

Dal quartiere generale di S. Pietro in Montorio, 1° luglio 1849:

«Ieri è stato un giorno fecondo in fatto d’armi: perdite e vantaggi. — Ieri l’Italia contò nuovi martiri. — Il colonnello luciano Manara ha lasciato un vuoto nelle file repubblicane, difficile a riempiersi. — Giovine, di merito e di valore sorprendente, è stato colpito da palla nemica mentre sosteneva coraggiosamente la Villa Spada, contro un nemico molto superiore. — L’America diede pur ieri, col sangue d’un valoroso suo figlio, Andrea Aghiar, un saggio dell’amore dei liberi di tutte le contrade per la bellissima e sciagurata nostra Italia.

» Il tenente-colonnello Medici si è distinto per perizia e valore alla difesa del primo bastione di destra da Porta S. Pancrazio e della posizione Savorelli. — Si è distinto in compagnia del bravo colonnello Ghilardi, comandante di quella linea.


  1. «La battaglia del 30 giugno, come quella del giorno 3 dello stesso mese, destò l’ammirazione, non che dei Francesi, di tutta l’Italia, e se l’esito materiale fu favorevole agli stranieri, esso equivalse, nondimeno, moralmente ad una gran vittoria per gli Italiani». (Rusconi, op. cit., II, pag. 178).
          La narrazione di questa giornata ci è data lungamente dal Torre, il quale dice che il combattimento «fu dall’una parte e dall’altra sostenuto con singolare bravura» (op. cit., II, pag. 265).