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Sul Monte Pincio, nelle domeniche, vi è un concerto ora francese, ora romano. Ieri vi era il romano.

La gioventù, che era accorsa colà numerosamente, allorchè il concerto suonò un’aria del Nabucco, nel cui finale vi sono le parole: Che sia morte allo stranier, proruppe in strepitosi applausi e in grida di bis, e così proseguì in tutte le altre suonate per fare anche un oltraggio ai molti Francesi che, sul primo, erano freddi spettatori, ma quindi incominciarono a dar segni d’intolleranza.


26. — Ai 22 corrente giunse in Roma il cavalier Pinelli, Presidente della Camera dei Deputati di Torino, colla qualità di Commissario speciale del Re di Sardegna presso la S. Sede e con i segretari Cavalli e Borelli, per trattare col Governo pontificio le questioni politico-religiose che si agitano in Torino.

Prese alloggio alla locanda della Minerva. Il medesimo già fu ricevuto in udienza particolare dal cardinale Antonelli1.

  1. Il 25 di febbraio del 1850 il ministro Siccardi aveva proposto al Parlamento piemontese «uno schema di legge per l’abolizione del foro e delle immunità ecolesiastiche e alla restrizione alle sole domeniche, e alle sei designate solennità per anno, della sanzione penale delle leggi statuali per l’osservanza delle feste religiose». La legge contro le immunità fu approvata con 130 voti contro 26 e quella intorno alle feste con 107. Un’altra legge, approvata con 128 voti contro 7, proibiva alle mani morte di acquistare beni stabili per donazioni tra vivi, o per testamento, senz’averne prima ottenuta facoltà dal re. Dopo che queste leggi ebbero l’approvazione della Camera dei Deputati e del Senato e la sanzione reale, il nunzio apostolico chiese i suoi pas-