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di ogni arma, tanto francesi che romani, si consegnassero al quartiere per schierarsi in battaglia. Si soggiunge da alcuni che coloro che mancassero all’appello sarebbero fucilati.

A Castel S. Angelo sempre più si lavora in fortificazioni. Si aumentarono, nella corrente settimana, altri 1000 uomini.

Si dice generalmente che colà si sieno fatti i preparativi per ricevere il Papa ed i cardinali in caso di sommossa.

Nella sera dei 12 fu pubblicato un proclama del comando francese col quale si vietano i bastoni, che, per la loro costruzione e grossezza, possano dare sospetto di armi nascoste. Contemporaneamente si ordina il ritiro delle armi, benchè possedute con regolare permesso, che viene annullato, e di altre che se ne possedessero clandestinamente.

Molti che conoscevano la satirica litografia del 30 aprile, rappresentante l’Italiano che bastonava un gallo, credettero di poter riferire a quella tutta l’importanza di una tale disposizione.

Poco dopo la suddetta pubblicazione fu lanciata una selciata alla sentinella del quartiere francese di S. Silvestro in capite.

Si gridò all’armi, si corse in traccia del reo; ma non fu trovato alcuno.

Intanto i repubblicani, mal soffrendo la disposizione sopra taluni bastoni, all’istante concertarono di proibirli intieramente, comprendendovi, cosi, anche quelli che sarebbero permessi dalla legge francese. Infatti, nella mattina dei 13, diversi individui furono ammoniti su tale oggetto. Qualcuno supponendo