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togli il Cristo, lo baciò reiterate volte; ma conchiuse coi dire che egli ed i suoi compagni amavano Cristo perchè anch’esso era repubblicano.

Il Rambelli chiese di abboccarsi col detenuto politico Ruspoli; ma gli si negò.

Nella notte dal 25 al 20 corrente furono affissi, in varii punti remoti della città, diversi esemplari manoscritti, contenenti le seguenti parole:

«Il Governo dei preti tiranno massacra i veri seguaci della Repubblica».


10 Febbraio. — Nelle ore pomeridiane del giorno 8 corrente, vigilia dell’anniversario della repubblica romana, a porta del Popolo furono sorpresi due individui con alcuni pacchi di stampe mazziniane, impresse probabilmente in qualche stamperia clandestina, nelle vicinanze di Roma, per affiggersi nella notte.

Nella mattina seguente, ciò non pertanto, si trovarono affisse poche linee di niun interesse, allegoriche alla circostanza e di ricordo ai seguaci della medesima. Sotto si leggeva: «Dalla stamperia nazionale».

Nella notte s’intese anche qualche piccolo sparo.

Nella sera, nel teatro di Tordinona, furono sparsi alcuni foglietti, dove si leggeva Viva la Repubblica.

Nella sera del giorno 9, ad un’ora e mezza di notte, sulla piazza degli Orfanelli, fu ucciso proditoriamente, con una stoccata al cuore, un Andrea Conti, bandista nel concerto dell’artiglieria pontificia. L’assassino resta totalmente ignoto.