Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/307

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li congedò dicendo che, essendo irremovibile nel non volersi convertire, la loro opera si rendeva inutile.

» Alle 5 e mezza del 22 fu tradotto alla conforteria. Lungo la strada si mostrò ilare e tranquillo e fermo nel suo proposito.

»Un mezzo squadrone di cavalleria, che precedeva il convoglio, disperdeva, nel passare, qualsiasi riunione. Giunto al patibolo, lo guardò sorridendo e gridando a tutta voce: Viva la repubblica.

» Subì la morte alle ore 6 ed un quarto».


5 Agosto. — Anche in Roma assicurano che vennero sequestrati, opportunamente, i proclami mazziniani, il che permise alla Polizia di adottare misure preventive onde distogliere qualche incauto, che si mostrava al pubblico con striscia di lutto sul cappello di paglia bianco.

Il tema giornaliero è il còlerà e non la politica.

Quindi tutti sono occupati dei preservativi, dei bollettini, che sono sempre incerti.

I sacerdoti di Roma, che furono invitati per l’assistenza ai colerici si ricusarono; si dovette ricorrere ai religiosi.


12. — Il Papa disse col dottor Carpi che il vero còlera era nelle finanze.

Alcuni volevano rimproverare il medico, perchè non aveva suggerito di far rinchiudere nel Lazzaretto il pro-ministro.

Anche Pasquino, desideroso di provvedersi di qualche preservativo pel contagio, domandò a Marforio dove si vendesse l’aceto dei sette ladroni.