Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/381

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18. — Nel giorno 14 corrente il Papa convocò i cardinali per comunicar loro, a quanto si dice, la lettera di Napoleone, riportata nei giornali, concernente gli affari della S. Sede.

Si aggiunge che si discutesse lungamente sulla urgenza di adottare o no riforme governative.

Nulla si conosce sull’esito; sembra però che si concertasse un riscontro all’imperatore, che fu inviato.

Intanto la sera dei 16 corrente, per varii caffè, fu affisso il seguente bollettino dell’Agenzia Stefani, in data di Firenze dello stesso giorno:

«Congresso annullato.
Romagne indipendenti.
Francia, Inghilterra e Russia alleate.
Austria non darà aiuto, nè farà guerra.
Roma e Napoli sollecite riforme.
L’Italia centrale a Vittorio Emanuele.
Nizza e Savoia alla Francia.
Sgombro di Roma».

Tale bollettino fu accolto, dal solito partito, con gioia, e non dubita di esternarla con canti e colle significanti parole musicali «Ah povero Gennaro, di te che mai sarà!»

In seguito al bollettino stesso e ad altro sunto dell’imperatore di Francia al Papa, fu convocata, circa la mezzanotte, altra congregazione cardinalizia.

Naturalmente, la realtà di sì gravi fatti, se non può garantirsi, esprime per altro lo spirito dominante, che è quello della sovversione.