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Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/447

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 1861  421

Se ne arrestarono altri 13 fra i più compromessi.

Nella Università della Sapienza avvenne simile dimostrazione con grida di «Evviva Vittorio Emanuele Re d’Italia, nostro Sovrano», spargimento di bandierette tricolori, stemmi di Savoia.

L’abate Perosini, professore del Testo Canonico nella Sapienza, in una lezione si diffuse lungamente sulla libertà dei culti e della stampa. Poco dopo fu giubilato.


23. — Nell’Accademia di S. Luca, al palazzo della Camera, presso Ripetta, nello stesso giorno 16 corrente, vi fu strepitosa dimostrazione di quei giovani.

Si gridò: «Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia».

Il professore Antonio Sarti cercò di calmare questi esaltati ed espose loro l’inconvenienza di siffatte grida sediziose nella casa del loro Sovrano. Essi risposero «Il nostro Sovrano è Vittorio Emanuele».

Quindi inalberarono una bandiera italiana in un balcone dalla parte del Tevere e protrassero le entusiastiche grida per alcun tempo e fino a che il professore Sarti, presidente dell’Accademia, si fu ritirato1.

  1. Per questa dimostrazione l’Accademia fu chiusa, e quando venne riaperta, ai giovani che volevano esservi riammessi fu chiesta una dichiarazione favorevole al Governo pontificio, come mostra la seguente

    PROTESTA:


          «Riapertasi dopo illegale chiusura l’Accademia di belle arti detta di S. Luca, gli studenti che si presentarono al consueto studio, furomo avvertiti che non sarebbero ricevuti di nuovo, se prima non avessero presa una pagella che verrebbe loro rilasciata dal Ministero del Commercio Agricoltura e Belle Arti. Ma andati per ritirare la detta pagella, furono dal Sig. Cavalier Grifi, segretario del Ministero medesimo, costretti a firmare una specie d‘in-