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Comitato italiano aveva dato istruzioni che in quella sera si astenessero dalla Fiera di S. Eustachio.

Non pertanto, benché il concorso fosse limitatissimo, alle otto, un incognito, presso piazza di S. Eustachio, gettò in terra due involti di carta ripieni di polvere con le miccie accese. Uno esplose, l’altro fu spento in tempo dai gendarmi. Vi fu un momento di fuga e si fecero alcuni arresti.

È stato arrestato, e tradotto a S. Michele, un tal Bignardelli, tappezziere di Torlonia, in via S. Romualdo. Si dice gli abbiano requisite varie carte.


11. — Lo spionaggio attivato dalla Polizia si è esteso anche agli ispettori delle vetture. Questi ebbero incarico, col pretesto del servizio d’istituto, di avvicinarsi alle botteghe ed ai crocchi di persone, di esplorare, riferire, ed all’uopo procedere anche a perquisizioni personali ed arresti.

Nei rioni di Trastevere e Monti, dove sono liberali ben risoluti, dalla Polizia si vanno facendo arresti. Si dice che la maggior parte appartenga ad un Comitato di azione.

Nella Polizia vi sono gravi scissure tra monsignor Randi, direttore di Polizia, e l’assessore Collemassi, non che tra i capi-sezioni, l’uno cerca di pregiudicar l’altro.

Il Collemassi, assessore, fu messo nella inazione, e monsignor Randi si è circondato d’individui romagnoli, dell’antica Polizia, i più feroci, i quali lo dominano in ogni sua azione, ed il Collemassi ora, con le poche persone che avvicina, recita la parte di liberale, e deplora l’andamento della Polizia