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25. — Il generale francese Dumont, che è a Civitavecchia, venne a felicitare il Papa per l’anniversario della coronazione.

Sua Santità, sempre affabile, chiese al generale che cosa si dicesse del Governo pontificio, e quali fossero le censure più gravi contro di esso.

Il generale, francamente, gli rispose che non ultima di queste era la ostinatezza di non volersi conciliare col Governo italiano.

Allora il Papa soggiunse che di buon grado avrebbe fatto smentire la proverbiale rampogna che la Santa Sede vuol restare sempre codina.

Essa esser sempre disposta a trattare una composizione, quante volte prima venga restituito ciò che fu usurpato ed i traviati tornino all’ovile del comune pastore e padre.

29. — Il Papa, solito a uscire ogni giorno a fare la sua trottata, dal 26 non fu più veduto, quindi si disse che aveva avuto uno degli sturbi cui va soggetto, attribuendosene la causa al forte dispiacere provato per la professione di fede del cardinale Guidi ed alla prevaricazione di monsignor Vitelleschi, vescovo di Osimo e Cingoli, che ne avrebbe seguito l’esempio

Si soggiungeva che, nelle sue irritazioni nervose, mandasse in pezzi due tabacchiere.

Non può garantirsi quanto vi sia di vero in queste voci. Però il Papa ieri fece la funzione come l’avrà fatta oggi.