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Egli partecipò che il corpo di occupazione francese, che marciava sopra Roma, portava fiducia di essere accolto anche qui collo stesso favore con che era stato accolto a Civitavecchia poichè esso non aveva altro scopo che di salvare gli stati della Republica romana da una invasione di nemici esterni e di conoscere quali fossero le vere e reali tendenze della popolazione.

In seguito di che si sarebbero proposte quelle modificazioni che mettessero in armonia la popolazione con Pio IX. (segni di disapprovazione).

Dopo ciò, il triumviro soggiunse esservi due mezzi, o di resistere a tale intervento, o di trattare. (disapprovazione).

Quindi dimandava dall’Assemblea le opportune deliberazioni sull’emergente, le quali, se non fossero state consentanee alla sua coscienza e a quella dei suoi colleghi, in tal caso sarebbero tornati a far parte di semplici cittadini probi, ed avrebbero abbandonato onoratamente il posto.

Il presidente Bonaparte disse di aver richiesta, sottoscritta da 10 deputati, per comitato segreto che era di diritto.

Cernuschi si oppose.

Le tribune, che non erano punto disposte che si riunisse in segreto l’Assemblea, da ciò acquistarono appoggio, e con fischi e schiamazzi vi si oppose.

Bonaparte le richiamò all’ordine; ma fu fischiato.

Allora si sospese la seduta per 10 minuti.

Scorsi però cinque minuti, le tribune rinnovarono gli schiamazzi e chiamarono al loro posto i deputati.