Pagina:Dickens - Il grillo del focolare, 1869.djvu/21

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Ed intanto ella poggiò il bimbo al braccio sinistro, lo percosse leggermente nella schiena e poscia ridendo tirò l’orecchio del marito.

— Tu dici il vero, disse Gianni spogliandosi del pesante mantello; io ne so ben poco di coteste cose. Solamente so che questa notte ho dovuto combattere con una fiera tramontana, la quale soffiava proprio sul carro e non mi ha dato pace per tutta la via.

— Povero il mio vecchietto, esclamò la signora Peribingle diventando ad un tratto più attiva. Prendi, Tilda, il nostro carino, mentre io mi darò da fare. Benedetto bimbo! non posso frenarmi dal baciarlo! Abbasso Boxer, giù, mio buon cane. Ora preparerò una calda tazza di thè al mio Gianni, poscia l’aiuterò a scaricare la carretta. Voglio essere operosa come l’ape, come l’ape piccoletta della canzone che sai. L’hai appresa tu mai, Gianni, quando andavi a scuola la canzoncina dell’ape?

— Non interamente, rispose Gianni, ma quasi tutta. Però non l’ho cantata mai, perchè al certo l’avrei detta male.

— Ah, ah, ah! rise Piccina.

E la sua piccola risata era la più sonora ed allegra del mondo. Tu sei, mio vecchio Gian-