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104 i salmi di david

     Di voti debitore
     Ti son, Signore, e fien da me pagati.
7          Lieto ti renderò lodi festive:
     Che l’alma spasimata,
     Da morte ristorata,
     Ora per te nel tuo cospetto vive.
     Da ruinose rive
     Il piè mi salvi, afin che non dichini:
     E mi sei scorta e duce,
     Perch’a la luce tua vital camini.


SALMO LVII.

1          Abbi di me, caro Signor, mercede:
     O Dio, mercè ti chero.
     In te pongo del cor la viva fede,
     E al tuo ripar altero,
     Ed a l’ombra de’ tuoi distesi vanni
     Rifuggo, fin che l’onda
     De’ mali che m’innonda,
     Trapassi e lasci me sciolto d’affanni.
2          Al sovrano Signor alzo le grida,
     A Dio, da cui compita
     Di mia salute fie l’impresa fida.
     Dal ciel mi darà aita:
     Ed al fellon, che vivo mi divora,
     Ingombrerà la fronte
     D’infami scherni ed onte,
     Per suo leal favor spiegato fuora.
3          Infra leoni la mia vita giace,
     E fra genti infocate
     Ad attizzar di nuova guerra face.
     Dardi e lance vibrate
     Sembran lor denti, ed un coltel tagliente
     Lor lingua velenosa.