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122 i salmi di david

SALMO LXVIII.

1          Sorga pur il Signore,
     E rotto fie de’ suo’ ribelli avversi
     Il numeroso campo.
     A lo scoppiar del lampo
     De’ lumi suoi sen fuggiran dispersi,
     Qual di fumo vapore,
     Che ’l vento volve e caccia.
     E come al fuoco liquefatta cera,
     De’ malvagi sarà strutta la schiera,
     A’ raggi ardenti de l’irata faccia.
2          Ma i giusti trionfanti
     Esulteran con giubilanti accenti,
     Nel cospetto di Dio,
     Disciolti in gaudio pio.
     Fate di voci e suoni alti concenti,
     Per dargli onori e vanti.
     E sgombrate il cammino
     A quel che ’n ciel le nuvole cavalca,
     E ’n terra piagge solitarie calca:
     L’ETERNO è il grande suo nome divino.
3          Di pupilli smarriti
     È padre, e difensor di vedovelle,
     Ch’opprime sforzo umano.
     Ei, per seggio sovrano,
     Scelse del Tempio le sacrate celle.
     Di figliuoli fioriti
     Ei dà le case piene
     A quei che d’orbità sentir le doglie.
     Esso i prigioni avvinti in ferri scioglie,
     Ed i ribelli caccia in erme arene.
4          Quando scorta potente
     D’Egitto uscendo, a la tua gente festi,