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152 i salmi di david

     Per condurla in trionfo in suolo strano.
     Del popol suo fe’ strage sanguinosa:
     E ne la sua già cara ereditade
     Iraconda sfogò severitade.
32          Di guerra divorò fiamma funesta
     De la sua scelta gioventute il fiore.
     Restar fanciulle senza carmi o festa,
     Od alcun altro nuzial onore.
     Cadder trafitti i sacerdoti santi,
     Le vedove affrenar lagrime e pianti.
33          Ma ’l Signor si destò dal sonno fiso,
     Qual s’oppresso dal vin forte guerriero
     Si riscote talor sclama improviso.
     E per eterno scherno e vitupero,
     Ei da tergo percosse i suo’ ribelli,
     Di piaghe infami e sordidi flagelli.
34          E quindi avendo di Iosef a schivo
     L’antica stanza e d’Efraim la gente
     Non degnando onorar del seggio divo,
     Solo Iuda s’elesse, e caramente
     La negletta dinanzi amò Sione,
     U’ volle stabilir la sua magione.
35          E quivi ancor del venerando Tempio,
     Qual d’eccelso palazzo alzò la mole:
     Che de la terra l’agguagliato esempio,
     In perpetuo restar immota vuole.
     E ’l servo suo fedel David s’elesse,
     Tolto da’ greggi ch’egli innanzi resse.
36          Di dietro a pregne ed a lattanti agnelle,
     Egli del popol suo lo fè rettore:
     E lo condusse a pascer Israelle
     Retaggio suo: ed egli, con dritto core,
     Lo governò, e d’esso fu scorta destra,
     Per lo valor de la sua saggia destra.