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Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/184

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164 i salmi di david

3          Fanne apparir il lampo,
     Caro Signor, del tuo favor divino:
     Siine benigno e pio
     Del tuo bramato scampo.
     A le parole avrò l’orecchio chino,
     Del nostro sommo Dio.
     Ch’a’ fedeli ed al suo popol natío,
     Perchè corretto omai saggio diventi,
     Di conforto sentir farà gli accenti.
4          Presso è la sua salute
     A chi devoto il riverisce e teme.
     Ne le nostre contrade
     La sua gloria e virtute,
     Dimoreranno, e scontreransi insieme
     Clemenza e veritade:
     E baceransi pace ed equitade.
     Di fe’ da terra spunterà lo stelo,
     E la giustizia mirerà dal cielo.
5          Ed il Signor di beni
     Farà pel mondo traboccar ruscelli:
     E scoppieran di frutto
     I nostri almi terreni,
     Fatti di nuovo più fecondi e belli.
     E fie da lui condutto
     Dritto governo avanti sè per tutto:
     E di giustizia si vedran segnati
     I felici sentier da lui calcati.


SALMO LXXXVI.

1          Signor, l’orecchio inchina,
     Dammi risposta grata,
     Per tua mercè divina,
     Da me tuttor provata:
     Perch’i’ son doloroso,
     Povero e bisognoso.