Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/222

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202 i salmi di david

     Sacrigli ognun solenni canti e suoni,
     E de l’eccelse sue prove ragioni.
2          Nel suo Nome divin lieti gioite:
     Faccian coloro giubilante festa,
     C’hanno la mente a ricercarlo desta.
     Ora v’ergete al ciel, alme gradite,
     Il Signor a cercar e sua potenza,
     E procacciate ognor la sua presenza.
3          Fate le rare meraviglie conte,
     Ch’egli oprò già, con segni e con prodigi:
     E con quai leggi temprò i suo’ servigi
     Di sua bocca, ciascun spieghi e racconte.
     Schiatta d’Abram, suo servidor diletto,
     O voi del buon Iacob il seme eletto.
4          Egli è il Signor, il nostro vero Dio,
     Rettor del mondo, ch’egli sol governa,
     Per la norma di sua Legge superna:
     Nè ’l sacro patto mai mette in oblío:
     Che ’n mille etadi ha la memoria viva
     De la giurata sua parola diva.
5          Di quel che con Abram patto contrasse,
     Pel qual ad Isaac fermò la fede,
     E nuove sicuranze a Iacob diede,
     Che ’n eterno giammai non saran casse:
     Dicendo: I’ ti darò l’ampie contrade
     Di Canaan per propia ereditade.
6          Quantunque pochi fossero e stranieri,
     Spesso mutando nuove genti e regni,
     Ei gli scampò da tutti i strazi indegni,
     E per lor gastigò de’ regi alteri.
     Nissun su gli unti miei metta la mano,
     Disse, o’ profeti miei prema inumano.
7          Quindi appellò la fame nel paese,
     Ed il ristoro annichilò del pane.
     Ma innanzi a’ suoi, da region lontane,
     Mandò Iosef, proveditor cortese,