Pagina:Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo Lellis (Parte terza).djvu/102

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questo fatto, molti Baroni del Regno, che tenevano parti di Santa Chiesa si ridussero in Napoli, come in luogo forte, e più sicuro. Donde appare quanto fusse ingannato chi scrisse esser questo Guglielmo d’altra Famiglia, prendendo sbaglio, perche forte lo ritrovò in Napoli; poco informato, che molti di questa Famiglia hebbero proprie case, e fecero lunga dimora in Napoli, con fondata congettura, che ella godut’ anco havesse gli honori della, sua Nobiltà nella Piazza di Nido, nel cui tenimento possedeva le sue Case.

Di questo primo Guglielmo Signor di Palma, furono figliuoli un’altro Guglielmo, Matteo Arcivescovo d’Otranto, c Federico Rettore di San Martino, per una scrittura dell’anno 1263. trovata nell’ Archivio del Monasterio di Mater Domini, per la quale appare, che à 16. d‘ Aprile sotto il Regno del Rè Manfredi. Federico Rettore della Chiesa di San Martino esistente in Palma, per parte di Matteo suo fratello Arcivescovo d’Otranto, comprò una colonna di marmo per servitio della sua Chiesa di San Martino, da Paolo venerabil Priore dell’Ospedale di Sata Maria à pie di Palma, col consenso di Guglielmo Signor di Palma suo fratello; ed in più Instrumenti del medesimo anno si fà mentione dell’ istesso Guglielmo Signor di Palma, p haver dato il consenso ad alcune alienationi fatte dà suoi vassalli di Palma.

Il medesimo Guglielmo sotto il Ré Carlo Primo, vedesi essere stato Giustitiere, cioè Presìde in Terra di Bari. Mà caduto poi in disgratia dell’istesso Rè per haner aderito alla parte contraria, fù da lui privato del dominio di Palma, e conceduto nell’anno 1269. à Filippo di Mustarolo Signor Francese; al quale ancora concedette le Case, e possessioni, che’l medesimo Guglielmo possedeva nella Città di Napali, dell’Acerra, e di Nola, e nella Terra della Candida, & altri beni posseduti anco in Aversa da Vitale Tagliacotio d’ Aversa, & Marino Capece, che con Guglielmo di Palma p l’istessa causa erano caduti nella disgratia del Rè Carlo Primo, e nel 1271. l’istesso Rè concedette al medesimo Filippo di Mustarolo, che chiama Cavaliere, e Maestro della sua Maresciallia tutti li beni del sudetto Guglielmo di Palma, che tenuti havea in Strignano delle pertinenze del Contado di Caserta, come si legge nel Privilegio della concessione fatta dal Rè Carlo primo al sudetto Filippo di Mustarolo.
Considerantes grandia, & accepta servitia, qua Nobilis Vir Philippus de Mustarolo dilectus &c, Castrum Palme situm in Iustitiartatu Terra Laboris cum homininibus ornnibus Vassallis, possessionibus, &c. quod Castrum Guglielmus de Palma proditor noster tempore quò contra nos rebellio-