Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/103

Da Wikisource.

libro primo 83

pubblica, e d’Imperio, ma morto quello, la si ritornò ne’ primi disordini suoi: la cagione è, che e’ non può essere un uomo di tanta vita, che il tempo basti ad avvezzare bene una Città lungo tempo male avvezza. E s’uno d’una lunghissima vita, o due successioni virtuose continue non la dispongono, come una manca di loro, come di sopra è detto, subito rovina, se già con molti pericoli e molto sangue e’ non la facesse rinascere. Perchè tale corruzione e poca attitudine alla vita libera, nasce da una inegualità che è in quella Città; e volendola ridurre eguale, è necessario usare grandissimi straordinarj, i quali pochi sanno o vogliono usare, come in altro luogo più particolarmente si dirà.


CAPITOLO XVIII


In che modo nelle Città corrotte si potesse mantenere uno Stato libero essendovi, o non essendovi, ordinarvelo.


Io credo che non sia fuori di proposito, nè disforme del soprascritto discorso, considerare se in una Città corrotta si può mantenere lo Stato libero, sendovi; o quando e’ non vi fusse, se vi si può ordinare. Sopra la qual cosa dico, com’egli è molto difficile fare o l’uno o l’altro; e benchè sia quasi impossibile darne regola, perchè sarebbe necessario procedere secondo i gradi della corru-