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114 DISCORSI


CAPITOLO XXXI


Che i capitani romani per errore commesso non furono mai istraordinariamente puniti; nè furono mai ancora puniti quando per la ignoranza loro, o tristi partiti presi da loro, ne fussero seguìti danni alla Repubblica.


I Romani non solamente, come di sopra avemo discorso, furono manco ingrati che l’altre Repubbliche, ma furono ancora più pii e più rispettivi nella punizione de’ loro Capitani degli eserciti che alcune altre. Perchè se il loro errore fusse stato per malizia, e’ lo gastigavano umanamente; se egli era per ignoranza, non che lo punissero, e’ lo premiavano ed onoravano. Questo modo di procedere era ben considerato da loro: perchè e’ giudicavano che fusse di tanta importanza, a quelli che governavano gli eserciti loro, lo avere l’animo libero e spedito, e senza altri estrinsechi rispetti nel pigliare i partiti, che non volevano aggiugnere a una cosa, per sè stessa difficile e pericolosa, nuove difficultà e pericoli; pensando che aggiugnendoveli, nissuno potesse essere che operasse mai virtuosamente. Verbigrazia, ei mandavano uno esercito in Grecia contro a Filippo di Macedonia, o in Italia contro ad Annibale, o contro a quelli Popoli che vinsono prima.