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140 | discorsi |
CAPITOLO XXXIX
In diversi Popoli si veggono spesso i medesimi accidenti.
E’ si conosce facilmente per chi considera le cose presenti e le antiche, come in tutte le Città e in tutti Popoli sono quelli medesimi desiderj e quelli medesimi umori, e come vi furono sempre. In modo ch’egli è facil cosa a chi esamina con diligenza le cose passate, prevedere in ogni Repubblica le future, e farvi quelli rimedj che dagli antichi sono stati usati, o non ne trovando degli usati, pensarne de’ nuovi, per la similitudine
degli accidenti. Ma perchè queste considerazioni
sono neglette, o non intese da chi legge, o se le son intese, non sono conosciute da chi governa, ne seguita che sempre sono i medesimi scandali in ogni tempo. Avendo la Città di Firenze dopo il 94 perduta parte dello Imperio suo, come Pisa e altre terre, fu necessitata a fare guerra a coloro, che le occupavano: e perchè chi le occupava era potente, ne seguiva che si spendeva assai nella guerra senza alcun frutto: dallo spendere assai, ne risultavano assai gravezze, dalle gravezze infinite querele del Popolo: e perchè questa guerra era
amministrata da un Magistrato di dieci cittadini, che si chiamavano i Dieci della guerra, l’universale cominciò a recarselo in dispetto, come quello