Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/169

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libro primo 149

per inimico il Popolo, potrebbe in qualche modo salvarsi. Ma Appio non poteva far questo di guadagnarsi il contado, sendo una medesima cosa il contado e Roma, e quel che poteva fare, non seppe; talmentechè rovinò nei primi principj suoi. Fecero il Senato ed il Popolo in questa creazione del Decemvirato errori grandissimi; perchè ancorachè di sopra si dica in quel discorso che si fa del Dittatore, che quelli Magistrati che si fanno da per loro, non quelli che fa il Popolo, sono nocivi alla libertà; nondimeno il Popolo debbe, quando egli ordina i Magistrati, fargli in modo ch'egli abbiano ad avere qualche rispetto a diventare tristi. E dove e’ si debbe proporre loro guardia per mantenerli buoni, i Romani la levarono, facendolo solo Magistrato in Roma, ed annullando tutti gli altri, per la eccessiva voglia, come di sopra dicemmo, che il Senato aveva di spegnere i Tribuni, e la Plebe di spegnere i Consoli; la quale gli accecò in modo, che concorsono in tale disordine. Perchè gli uomini, come diceva il Re Ferrando, spesso fanno come certi minori uccelli di rapina, ne’ quali è tanto desiderio di conseguire la loro preda, a che la natura gli incita, che non sentono un altro maggior uccello, che sia loro sopra per ammazzarli. Conoscesi adunque per questo discorso, come nel principio proposi, l’errore del Popolo romano, volendo salvare la libertà, e gli errori di Appio, volendo occupare la Tirannide.