Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/275

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addurre ragioni da ogni parte. E chi difende lo andare assaltare altri, ne allega il consiglio che Creso dette a Ciro, quando, arrivato in su’ confini de’ Massageti per fare loro guerra, la loro regina Tamiri gli mandò a dire, che eleggessi quale de’ due partiti volesse; o entrare nel regno suo, dove ella lo aspetterebbe; o volesse che ella venisse a trovare lui. E venuta la cosa in discettazione, Creso, contro alla opinione degli altri, disse che si andasse a trovare lei; allegando che, s’egli la vincesse discosto a il suo regno, che non le torrebbe il regno, perché ella arebbe tempo a rifarsi, ma se la vincesse dentro ai suoi confini, potrebbe seguirla in su la fuga, e, non le dando spazio a rifarsi, torle lo stato. Allegane ancora il consiglio che dette Annibale ad Antioco, quando quel re disegnava fare guerra ai Romani: dove ei mostra come i Romani non si potevano vincere se non in Italia, perché quivi altrui si poteva valere delle armi e delle ricchezze e degli amici loro; ma chi gli combatteva fuora d’Italia, e lasciava loro la Italia libera, lasciava loro quella fonte che mai le manca vita a somministrare forze dove bisogna; e conchiuse che ai Romani si poteva prima tôrre Roma che lo imperio, e prima la Italia che le altre provincie. Allega ancora Agatocle che, non potendo sostenere la guerra di casa, assaltò i Cartaginesi che gliene facevano, e gli ridusse a domandare pace. Allega Scipione che, per levare la guerra di Italia, assaltò la Africa.