Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/30

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maggiore intelligenza di essi, acciocchè coloro che questi miei Discorsi leggeranno, possano trarne quella utilità, per la quale si debbe ricercare la cognizione della Istoria. E benchè questa impresa sia difficile, nondimeno ajutato da coloro, che mi hanno ad entrare sotto a questo peso confortato, credo portarlo in modo, che ad un altro resterà breve cammino a condurlo al luogo destinato.


CAPITOLO PRIMO


Quali siano stati universalmente i principj
di qualunque città, e quale fusse quello di Roma
.


Coloro che leggeranno qual principio fusse quello della città di Roma, e da quali legislatori, e come ordinato, non si maraviglieranno che tanta virtù si sia per più secoli mantenuta in quella città; e che dipoi ne sia nato quello Imperio, al quale quella Repubblica aggiunse. E volendo discorrere prima il nascimento suo, dico: che tutte le città sono edificate o dagli uomini natii del luogo dove le si edificano, o dai forestieri. Il primo caso occorre, quando agli abitatori dispersi in molte e piccole parti non par vivere sicuri, non potendo ciascuna per sè, e per il sito e per il piccolo numero resistere all’impeto di chi le assaltasse, e ad unirsi per loro difensione, venendo il nemico, non sono a tempo; o quando fussero, converrebbe loro