Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/350

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Nascono ancora certi accidenti, dove facilmente sono ingannati gli uomini che non hanno grande isperienza delle cose, avendo in sé, quello accidente che nasce, molti verisimili, atti a fare credere quello che gli uomini sopra tale caso si persuadono. Queste cose si sono dette per quello che Numicio pretore, poiché i Latini furono rotti dai Romani, persuase loro, e per quello che, pochi anni sono si credeva per molti, quando Francesco I re di Francia venne allo acquisto di Milano, che era difeso da’ Svizzeri. Dico pertanto che, sendo morto Luigi XII, e succedendo nel regno di Francia Francesco d’Angolem, e desiderando restituire al regno il ducato di Milano, stato, pochi anni davanti, occupato da’ Svizzeri mediante i conforti di Papa Iulio II, desiderava avere aiuti in Italia che gli facilitassero la impresa; ed oltre a’ Viniziani, che Luigi si aveva riguadagnati, tentava i Fiorentini e papa Leone X; parendogli la sua impresa più facile, qualunque volta si avesse riguadagnati costoro, per essere genti del re di Spagna in Lombardia, ed altre forze dello imperadore in Verona. Non cedé Papa Leone alle voglie del re, ma fu persuaso da quegli che lo consigliavano (secondo si disse) si stesse neutrale, mostrandogli in questo partito consistere la vittoria certa: perché per la Chiesa non si faceva avere potenti in Italia né il re né i Svizzeri ma, volendola ridurre nell’antica libertà, era necessario liberarla dalla servitù dell’uno e dell’altro. E perché