Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/419

Da Wikisource.

Macedonia che andava al tempio, con mille armati d’intorno, ed in mezzo intra il figliuolo ed il genero. Ma costui fu nobile e cognito al principe. Uno spagnuolo, povero ed abietto, dette una coltellata in su el collo al re Ferrando, re di Spagna: non fu la ferita mortale, ma per questo si vide che colui ebbe animo e commodità a farlo. Uno dervis, sacerdote turchesco, trasse d’una scimitarra a Baisit, padre del presente Turco: non lo ferì, ma ebbe pure animo e commodità a volerlo fare. Di questi animi fatti così, se ne truova, credo, assai che lo vorrebbono fare, perché nel volere non è pena né pericolo alcuno; ma pochi che lo facciano: ma di quelli che lo fanno, pochissimi o nessuno che non siano ammazzati in sul fatto; però non si truova chi voglia andare ad una certa morte. Ma lasciamo andare queste uniche volontà, e veniamo alle congiure intra i più. Dico, trovarsi nelle istorie, tutte le congiure essere fatte da uomini grandi, o familiarissimi del principe: perché gli altri, se non sono matti affatto, non possono congiurare; perché gli uomini deboli, e non familiari al principe, mancano di tutte quelle speranze e di tutte quelle commodità che si richiede alla esecuzione d’una congiura. Prima, gli uomini deboli non possono trovare riscontro di chi tenga loro fede; perché uno non può consentire alla volontà loro, sotto alcuna di quelle speranze che fa entrare gli uomini ne’ pericoli grandi: in modo che, come ei si sono allargati in dua o in tre persone, ci trovono lo accusatore