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Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/461

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quando sia di tale virtù, che possa sostenere i primi impeti, e col temporeggiarsi aspettare tempo. Perché, quando ei non fosse così, porterebbe mille pericoli: come intervenne a’ Viniziani nell’otto, i quali, se avessero potuto temporeggiare con lo esercito francioso, ed avere tempo a guadagnarsi alcuno di quegli che gli erano collegati contro, averiano fuggita quella rovina; ma, non avendo virtuose armi da potere temporeggiare il nimico, e per questo non avendo avuto tempo a separarne alcuno, rovinarono. Per che si vide che il Papa, riavuto ch’egli ebbe le cose sue, si fece loro amico, e così Spagna: e molto volentieri l’uno e l’altro di questi due principi arebbero salvato loro lo stato di Lombardia contro a Francia, per non la fare sì grande in Italia, se gli avessono potuto. Potevano, dunque, i Viniziani dare parte per salvare il resto: il che se loro avessono fatto in tempo che paressi che la non fussi stata necessità, ed innanzi ai moti della guerra, era savissimo partito; ma in su’ moti era vituperoso, e per avventura di poco profitto. Ma, innanzi a tali moti, pochi in Vinegia de’ cittadini potevano vedere il pericolo, pochissimi vedere il rimedio, e nessuno consigliarlo. Ma, per tornare al principio di questo discorso, conchiudo: che così come il Senato romano ebbe rimedio per la salute della patria contro all’ambizione de’ Tribuni, per essere molti, così arà rimedio qualunque principe che sia assaltato

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da molti, qualunque volta ei saprà con prudenza usare termini convenienti a disgiungerli.