Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/528

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come Roma; e che ogni dì ai suoi cittadini, ed in particulare ed in publico, tocchi a fare isperienza e della virtù loro, e della potenza della fortuna; interverrà sempre che in ogni condizione di tempo ei fiano del medesimo animo, e manterranno la medesima loro degnità: ma quando e’ fiano disarmati, e che si appoggeranno solo agl’impeti della fortuna e non alla propria virtù, varieranno col variare di quella, e daranno sempre, di loro, esemplo tale che hanno dato i Viniziani.


Quali modi hanno tenuti alcuni
a turbare una pace.

Essendosi ribellate dal Popolo romano Circei e Velitre, due sue colonie, sotto speranza di essere difese dai Latini, ed essendo di poi i Latini, vinti, e mancando di quella speranza, consigliavano assai cittadini che si dovesse mandare a Roma oratori a raccomandarsi al Senato: il quale partito fu turbato da coloro che erano stati autori della ribellione; i quali temevano che tutta la pena non si voltasse sopra le teste loro. E per tôrre via ogni ragionamento di pace, incitarono la moltitudine ad amarsi, ed a correre sopra i confini romani. E veramente, quando alcuno vuole o che uno popolo o uno principe lievi al tutto l’animo da uno accordo, non ci è altro rimedio più vero né più stabile, che farli