Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/62

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che degli antichi mi basti questo di Coriolano, sopra il quale ciascuno consideri, quanto male saria resultato alla Repubblica romana, se tumultuariamente ei fusse stato morto; perchè ne nasceva offesa da privati a privati, la quale offesa genera paura, la paura cerca difesa, per la difesa si procacciano i partigiani, dai partigiani nascono le parti nelle cittadi, e dalle parti la rovina di quelle. Ma sendosi governata la cosa mediante chi n’aveva autorità, si vennero a tor via tutti quelli mali che ne potevano nascere governandola con autorità privata. Noi avemo visto ne’ nostri tempi quale novità ha fatto alla Repubblica di Firenze, non potere la moltitudine sfogare l’animo suo ordinariamente contro a un suo cittadino, come accadde nel tempo di Francesco Valori, ch’era come Principe della città, il quale essendo giudicato ambizioso da molti, e uomo che volesse con la sua audacia e animosità trascendere il vivere civile, e non essendo nella Repubblica via a potergli resistere, se non con una Setta contraria alla sua, ne nacque che non avendo paura quello, se non di modi straordinarj, si cominciò a fare fautori che lo difendessero; dall’altra parte quelli che lo oppugnavano, non avendo via ordinaria a reprimerlo, pensarono alle vie straordinarie, intanto che si venne alle armi. E dove, quando per l’ordinario si fusse potuto opporsegli, sarebbe la sua autorità spenta con suo danno solo; avendosi a spegnere per lo straordinario, seguì con danno non sola-