Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/73

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libro primo 53

CAPITOLO X


Quanto sono laudabili i fondatori d’una Repubblica o d’un Regno, tanto quelli d’una tirannide sono vituperabili.


Tra tutti gli uomini laudati, sono laudatissimi quelli che sono stati Capi e ordinatori delle Religioni. Appresso dipoi quelli che hanno fondato o Repubbliche o Regni. Dopo costoro sono celebri quelli che, preposti agli eserciti, hanno ampliato o il Regno loro, o quello della patria. A questi si aggiungono gli uomini litterati; e perchè questi sono di più ragioni, sono celebrati ciascuno d’essi secondo il grado suo. A qualunque altro uomo, il numero dei quali è infinito, si attribuisce qualche parte di laude, la quale gli arreca l’arte e l’esercizio suo. Sono per lo contrario infami e detestabili gli uomini destruttori delle Religioni, dissipatori de’ Regni e delle Repubbliche, inimici delle virtù, delle lettere, e d’ogni altra arte, che arrechi utilità e onore alla umana generazione, come sono gli empj, e violenti, gl’ignoranti, gli oziosi, i vili, e i da pochi. E nessuno sarà mai sì pazzo, o sì savio, sì tristo, o sì buono, che propostagli la elezione delle due qualità d’uomini, non laudi quella che è da laudare, e biasimi quella che è da biasimare. Nientedimeno dipoi quasi tutti, ingannati da un falso bene, e da una falsa gloria, si lasciano anda-