Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/90

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non potessero trarre fuori la Plebe alla guerra. E così la Religione fece al Senato vincere quella difficultà, che senza essa mai non arebbe vinto.


CAPITOLO XIV


I Romani interpretavano gli auspizj secondo la necessità, e con la prudenza mostravano di osservare la Religione, quando forzati non l’osservavano, e se alcuno temerariamente la dispregiava, lo punivano.


Non solamente gli augurj, come di sopra si è discorso, erano il fondamento in buona parte dell’antica Religione de’ Gentili, ma ancora erano quelli, ch’erano cagione del bene essere della Repubblica romana. Donde i Romani ne avevano più cura che di alcuno altro ordine di quella, ed usavangli ne’ Comizj consolari, nel principiare le imprese, nel trar fuori gli eserciti, nel fare le giornate, e in ogni azione loro importante o civile o militare; nè mai sarebbono iti ad una espedizione, che non avessero persuaso ai soldati che gli Dii promettevano loro la vittoria. E fra gli altri aruspizj, avevano negli eserciti certi ordini di auspizj che e’ chiamavano Pollarj. E qualunque volta eglino ordinavano di fare la giornata col nimico, volevano che i Pollarj facessero i loro auspizj; e beccando i polli, combattevano con buono augurio, non beccando, si astenevano dalla zuffa. Nondi-