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nale, ecc.), mentre il cliente aveva determinati obblighi verso il patrono (come quello di concorrere a dotarne le figlie, a liberarlo dalla prigionia in guerra, pagarne le multe penali e sim.); avevano altresì doveri comuni (nessuno dei due poteva intentare un’accusa all’altro, votargli contro o in favore dell’avversario, ovv. deporre testimonianze a lui svantaggiose), Cic. ed a. II) in Gallia e in Germania, vassallo, feudatario, soggetto, uomo d’arme di un potente, Caes., Sall. ed a.: intere popolazioni come clienti di un popolo più potente, compagni di difesa, alleati, Caes. B) In Numidia, cliente = suddito in gen., Sall. Jug. 71, 5. C) protetto, difeso di una divinità, Bacchi, Hor. ep. 2, 2, 78. = enit. plur., clientium e clientum.

clienta, ae, f. (cliens), la cliente, Hor. ed a.

clientela, ae, f. (cliens, I) la relazione fra cliente e patrono in Roma, clientela, relazione del cliente, clientelae amplissimae, Cic.: esse in alcjs clientela, Cic.: in alcjs clientelam se conferre, Cic.: poëtae sub clientela Musarum, sotto la protezione, Suet.: meton. = i clienti, Cic. Vell. ed a. II) trasl., relazione di un popolo meno potente con un altro più potente nella Gallia, ecc.; clientela, patronato, magnae eorum erant clientelae, Caes.: dicere se alci in clientelam, Caes.: meton. clienti in Grecia, Just. 8, 4, 8; in Britannia, clientelae regiae, i re clienti, vassalli (di Cataruco), Tac. ann. 12, 36.

clientulus, i, m. (dimin. di cliens), piccolo, misero cliente, clientuzzo, Tac. dial. 37.

clināměn, inis, n. (clino), inclinazione, Lucr. 2, 292.

clinatus, a, um (*clino = κλίνω), inclinato, piegato, Lucr. e Cic. poët.

*clino, are (dalla rad. CLI, V. clivus ed a.), chinare, curvare, piegare, solo nei composti aceline, declino, inclino, reclino.

clinopale, es, f. (xλivonáhn), lotta in, del letto, Domiz. in Suet. Dom. 22.

Clio, us, f. (Κλείω), Clio, la musa della Storia.

clipeatus, a, um (clipeus), armato di scudo, agmina, Verg.: seges virorum, Ov.: sost., clipeati, ōrum, m., soldati armati di scudo (ἀσπισταί), Liv. e Curt.

clipeus (arc. clupčus), i, m. e clipèum (clupeum), i, n., scudo rotondo di metallo dei soldati romani (cfr. scutum), I) propr.: clipeus Phidiae, scudo di Minerva, opera di Fidia, Cic.: arma his imperata galea, clipeum, creae, lorica, Liv.: prov., clipeum post vulnera sumere, far q.c. troppo tardi, Ov. trist. 1, 3, 35. II) trasl., di oggetti colla forma di uno scudo: A) disco solare, Ov. mnet. 15, 192. B) meteora rotonda, Sen. nat. qu. 1, 1, 15; 7, 20, 2. C) (comun. clipeum), imagine, scolpita su una superficie a foggia di disco, di un nume o di un eroe, rilievo su un medaglione, busto, Liv. ed a.

clitellae, arum, f. (*clino), basto, soma (per bestie da soma, partic. per asini, Cic. fr. ed a.- Prov., clitellas bovi imponere, porre il basto al bue, cioè affidare ad alc. un ufficio che non gli si conviene, a cui non è adatto; poet. ant. in Cic. ad Att. 5, 15, 3; un po’ divers. ed ellitt., bos clitellas (sc. portabat), Quint. 5, 11, 21.

clitellarius, a, um (clitellae), da basto, da soma, mulus, Cic.: asinus, Cato.

Cliternum, i, n. Κλείτερνον), città degli Deriv.: Cliterninus, a, um, di Cliterno.

Clitor, öris, m. (Κλείτωρ, Κλίτωρ) e lat., Clitorium, i, n. città dell’Arcadia settentr., nel cui territorio eravi una sorgente che formava un lago, l’acqua del quale, bevuta, rendeva fastidioso il sapore del vino; ora ruine di Paleopoli presso Mazi. - Deriv.: Clitorius, a, um, di Clitorio.

Clitumnus, i, m., antico e rinomato fiume dell’Umbria (le cui sorgenti erano venerate come divinità col nome di Juppiter Clitumnus), con copiosi pascoli per armenti sulle rive, ora Clitunno.

Clitus, i, m. (Κλεῖτος), uno dei generali di Alessandro il Grande, ucciso da Alessandro stesso, in un accesso d’ira, durante un banchetto.

clivõsus, a, um (clivus), erto, ripido (contr. planus), Verg., Col. ed a.: Olympus, Ov.

clivus, i, m. (dalla rad. CLI, donde anche acclivis e declivis), attura che sale dolcemente, declivio, colle, Caes. ed a.: Capitolinus, Cic.: sacer, il Capitolino, Hor. Prov., clivo sudamus in imo, non siamo ancora sul monte (= non abbiamo ancora superate tutte le difficoltà), Ov. her. 18 (19), 41: clivum istum uno, si potes, spiritu exsupera, Sen. ep. 31, 4: meton., c. mensae, pendenza della tavola (in causa d’una gamba più corta), Ov. met. 8, 662.

cloaca, ae, f. (da *cluo netto), fogna, cloaca, Cic. ed a.

Cloacina, V. Cluacina. Clodianus, V. Claudius.

1. Clodius, V. Claudius.

2. Clodius, i, m. (Pulcher), sedizioso tribuno della plebe, noto per la sua inimicizia con Cicerone; ucciso dai servi di Milone (secondo Cic.) o da Milone (V.) stesso, presso Boville il 53 av. Cr.

Cloelius, (altra forma Cluilius), a, um, nome di una gens albana, più tardi romana, discendente del famoso Cluilius o Cloelius, ultimo re di Alba, che condusse un esercito nel territorio romano, e circondò quest’ultimo con una fossa (detta ancora più tardi Cluilia fossa, fossae Cluiliae o Cloeliae); e Cloelia, donzella romana, che consegnata con altre fanciulle in ostaggio al re Porsena, passò a nuoto il Tevere e si ricondusse coi suoi a Roma.

clostrum, V. claustrum.

Clotho, us, f. (Kawow) (la filatrice), Cloto, quella delle tre parche, che fila lo stame della vita.

Cluacina (Cloacīna), ae, f. (da *cluo = netto), purificatrice, appellativo di Venere, perchè immagini di lei si trovavano nel luogo, dove Romani e Sabini in guerra pel rapimento delle Sabine, si purificarono con rami di mirto dopo che ebbero deposte le armi.

cludo, ĕre, V. claudo.

clūdus, a, um, V. claudus.