Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/138

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vi era di 875 passi. Ero teneva ogni notte una fiaccola accesa sull’altura di una torre per guidarlo nel suo tragitto. Dopo varj felici abboccamenti, un giorno il mare si turbò, e così scorsero sette giorni senza poterlo passare. Leandro impaziente, non potè determinarsi ad attendere la calma; gittossi a nuoto, mancò di forze, si annegò, e le onde spinsero il cadavere sulla spiaggia di Sesto, ove fu riconosciuto. Ero risoluta di non sopravvivere alla disgrazia del suo amante, si precipitò nel mare. Una medaglia rappresenta Leandro preceduto da un amorino che vola, con una fiaccola in mano per guidarlo nel suo pericoloso tragitto.

Esculapio, Dio della medicina, figlio di Apollo e di Coronide, la quale lo partorì sul monte Titeo dalla parte che guarda Epidauro. Allevato da una donna nominata Trigone, passò ben presto sotto la disciplina di Chirone. I suoi progressi furono rapidi nella conoscenza delle piante, e nella composizione de’ medicamenti: egli stesso ne inventò un gran numero e molto salutari. Fu compagno di Ercole e di Giasone nella spedizione della Colchide, e rese de’ grandi servigi agli Argonauti. Non contento di guarire le malattie, giunse a risuscitare i morti. Plutone Dio dell’Inferno, lo citò innanzi al tribunale di Giove, querelandosi che l’impero de’ morti diminuivasi di giorno in giorno, e correva rischio di desolarsi interamente. Giove sdegnato, uccise Esculapio con un fulmine. Apollo offeso per la morte di suo figlio, uccise i Ciclopi, che avevano fabbricato quel fulmine. Poco dopo la sua morte ricevette onori divini. Adoravasi in Epidauro sotto la figura di un serpente. Gli ammalati venivano in folla ne’ tempj di questo Dio, si-