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Pace, divinità allegorica, figlia di Giare e di Temi, Viene rappresentala in aria placida, tenendo il corno dell abbondanza in una mano, e nell'altra un ramo di ulivo, ed alle volte un caduceo, una torcia rivolta sossopra e delie spighe di grano, e Pluto ancor pargoletto. In una medaglia di Augusto osservasi la Pace con un ramo di ulivo in una mano, e nell'altra una torcia accesa, con la quale appicca il fuoco ad un trofeo di armi. Fig. 58

Pafo città dell'isola di Cipro, consagrata a Venere. Il tempio dedicato a questa dea era della più dignitosa magnificenza. I sacerdoti di questo tempio non immolavano vittime; il sangue non iscorreva sopra i suoi altari; non vi si ardeva che dell' incenso e la dea non vi respirava che l'odor de' profumi » Ella vi era rappresentata sopra un carro condotto dagli Amori, e tirato da cigni e da colombe. Lo splendore dell'oro e dell'azzurro che brillavano da tutte le parti del tempio, cedeva alla perfezione dell'arte. I capi d'opera de' migliori artefici adornavano questo magnifico tempio.

Palamede, figlio di Nauplio, re della isola di Eubea e pronipote di Belo. Egli fu che scoprì la finzione di Ulisse, il quale contraffaceva l'insensato per non andare alla guerra di Troja. Prese Telemaco ancor pargoletto, e lo pose innanzi al vomere dell' aratro che lo stesso Ulisse conduceva; ma questi in vederlo subito accorse, e lo sottrasse dal pericolo. Scoperta in tal15